Amori e Relazioni «Karmiche»
Quali sono i rapporti affettivi karmici nella nostra vita?
A questa domanda rispondiamo in maniera semplice: tutti quanti. Occorre capire che il termine sanscrito “karma” indica il riassunto delle nostre azioni nei confronti di noi stessi, degli altri e dell’umanità, nel corso della vita attuale e tutte quelle passate.
Il riassunto delle azioni e dei semi che abbiamo piantato nel tempo non conoscono moralità. Ovvero le parole “buon karma” o “cattivo karma” non hanno senso, poiché il senso del buono e del cattivo, così come del giusto e dello sbagliato non fanno parte intrinsecamente della natura e della Legge di Causa ed Effetto.
Un karma può essere pesante da sopportare, da vivere e da sciogliere, oppure ricolmo di effetti positivi che “facilitano” la nostra vita poiché siamo stati dei bravi seminatori nel settore relazionale e dei rapporti con gli altri. Ognuno raccoglie ciò che semina! Il tempo della raccolta varia a seconda del livello evolutivo individuale. In ogni caso non esiste un giudizio esterno che condanna il karma negativo ed elogia quello positivo, poiché ognuno è artefice e giudice del suo operato nel grande gioco della vita.
Fatta questa importante premessa, anche se troppo velocemente per necessità di discorso, possiamo penetrare nel cuore della nostra domanda fondamentale.
Ogni relazione che viviamo è generata dal nostro stesso karma. Tutto è relazione nella nostra vita! Le possiamo suddividere in;
genitoriali, di clan familiare e di parentele
amicali e di gruppo
sentimentali e di rapporto intimo
genitoriali in senso attivo (ovvero i nostri figli)
Praticamente, tutto ciò che fa parte della nostra vita, in quanto rapporti, è generato da noi stessi. I genitori da cui siamo nati in questa vita li abbiamo “scelti” in una fase di pre-incarnazione, precedentemente alla nascita fisica. Scegliamo certi genitori piuttosto che altri, per una necessità karmica di “relazione” con tali individui. Da essi si deve “sciogliere” qualcosa di rimasto in sospeso e generare qualcos’altro che ne risolva il rapporto. In realtà scegliamo l’intero clan familiare in cui nascere, poiché esso si configura come un perfetto strumento per vivere il nostro karma individuale, reincontrare tutti coloro con cui abbiamo un “sospeso karmico” e tentare di scioglierlo.
Anche gli amici, quelli più importanti della nostra vita, fanno parte di una necessità karmica di incontro sincronico. Gli amici più cari, in particolare, rappresentano le anime con cui abbiamo passato più tempo e fatto più esperienze. Coloro che ci conoscono meglio poiché abbiamo un’affinità talmente grande che non è frutto semplicemente di una sola esistenza. Occorre sapere inoltre, che si rinasce come “amici nel cuore” solo dopo aver passato esistenze a stretto contatto: come genitori l’uno dell’altro ad esempio, partners, ecc.
Generalmente possiamo affermare che se un amico particolarmente importante ci fa soffrire attraverso le sue azioni e parole, creandoci un grande disagio e una forte rottura, possiamo stare sicuri che siamo davanti ad una «prova karmica». Ovvero ciò che ci sta accadendo in prima persona è una specie di “risarcimento danni” che stiamo pagando per il karma pesante che abbiamo generato con tale individuo nelle scorse esistenze.
Anche quando diventiamo genitori, i figli che ci “scelgono” li conosciamo già! Non ci si può incontrare e conoscere “per caso”, perché nell’universo non esiste il caso! Molte coppie cercano figli ma essi non arrivano. Tentano in tutti i modi ma i figli non nascono naturalmente. Altre coppie che non vorrebbero figli e si impegnano a non crearne, si ritrovano con dei bambini che considerano “non-cercati”, o “non-voluti”. Innanzitutto questo ci spiega che sono i figli che scelgono i genitori e non viceversa. Poiché è l’Anima a scegliere da chi nascere.
In secondo luogo possiamo dire che, anche coloro che affermano che hanno avuto bambini non desiderati, si stanno sbagliando. Ripeto, nell’universo non esiste il caso! Anche in questo caso siamo davanti ad un karma da sciogliere, poiché è la Legge del Karma che permette alla coscienza di continuare a fare esperienze seguendo un «percorso evolutivo», ovvero che tra gli eventi e le esperienze fatte di vita in vita, ci sia un filo conduttore che unisce in sé le cause e gli effetti per determinare una crescita. Ed è proprio grazie a questa legge che questo figlio/a adesso è in contatto con questi genitori e può ricominciare un rapporto dove sia possibile, nel tempo, comprendere le proprie mancanze, conoscere davvero l’altro, capire “che cosa” l’altro sta insegnando in questa vita, e lasciar che la “lezione” si fissi dentro di sé in maniera stabile.
Nelle relazioni affettive, anche per quanto riguarda rapporti fulminei (di brevissima durata), o relazioni più durature (di svariate decine d’anni), vale sempre la stessa Legge.
Noi incontriamo sempre noi stessi!
Chi è l’altro? Sei tu! È il tuo karma che ti viene a trovare, o che hai cercato consapevolmente o no!
Nel corso delle nostre esistenze abbiamo incontrato e amato innumerevoli esseri e abbiamo generato rapporti e linee karmiche relazionali che vanno avanti da secoli. Quelle più complesse da sciogliere sono quelle dove ci sono stati forti violenze nelle vite passate (omicidi, rabbia, violenza, schiavitù, ecc.). Normalmente ci si rincontra per “vendetta”. La coscienza ancora ragiona, nella sua lentezza evolutiva, con la vecchia legge del taglione «occhio per occhio, dente per dente». Pertanto, passata l’attrazione magnetica (innamoramento o infatuazione) che serve per far avvicinare due individui, possono iniziare tutta una sorta di complessi problemi relazionali che in genere fanno soffrire molto più un membro della coppia che l’altro. Anche in questo caso, siamo davanti a risarcimenti karmici.
Quando ci si incontra ed è “Amore a Prima Vista”, siamo davanti ad un altro chiaro esempio di amore karmico che ritorna e porta i frutti delle vite precedenti. Nel senso che i due individui sono già amanti e conoscenti da tempo immemore, pertanto riescono ad essere intimi con grande facilità e sentono di conoscere l’altro ancor prima di relazionarcisi. Questa relazione affettiva può essere di lunga durata o destinata a terminare una volta che si è sciolto un karma particolare. Normalmente ce se ne accorge se, dopo un numero limitato di anni, o ancor prima, da quel grande amore iniziale, i conflitti e le difficoltà che emergono superano di gran lunga la possibilità della coppia di analizzare gli eventi e uscirne con consapevolezza ed evoluzione. Se la relazione finisce inesorabilmente, l’auspicio è quello che uno o entrambi i partner si impegnino a “chiuderla” con amore, perdono, comprensione amorevole, leggerezza e gratitudine per il tempo passato insieme. Il rischio è quello di rincontrarsi ancora nelle vite successive e ripetere schemi non superati!
Se la relazione procede avanti con grande forza, energia, volontà, intelligenza, amore sentimentale, rispetto, autostima e grande PROGETTUALITA’, allora siamo davanti a due esseri che hanno lavorato molto, nelle vite precedenti, per poter stare insieme e collaborare, risolvendo i problemi man mano che si presentano, uno ad uno, insieme. Oltre a possedere una grande affinità fisica, emotiva e mentale, hanno la possibilità di «riprendere la relazione laddove era finita nella vita precedente» e saper migliorare ciò che non è andato a buon fine, rafforzare la loro unione e portare avanti gli importanti progetti che fanno parte sia del loro karma individuale, sia del loro karma di coppia.
Il tema dell’Amore karmico è un tema immenso e merita un’intera trattazione. Forse non basta neanche un libro, ma occorre un’enciclopedia intera per spiegare le sue dinamiche.
In ultimo, sempre per riassumere e sintetizzare, ricordiamoci che noi creiamo il nostro karma a partire dalle nostre scelte quotidiane di “come siamo”, “come ci comportiamo”, “che cosa diciamo”. Tutto ti torna indietro come un boomerang, poiché facciamo parte di un unico organismo, e se scelgo di mentire all’altro, sto mentendo a me stesso. Una volta compreso questo, il mio consiglio, è quello di impegnarsi ogni giorno a migliorare con amore, gentilezza, discernimento, libertà e molta intelligenza, le proprie relazioni. Portare “pace” laddove manca, portare comprensione laddove è carente, portare “scioglimento” e chiusura dove il passato è diventato una forte ancora che impedisce al presente di fluire con la forza dell’oceano.
Oh, vogliate perdonarmi per la mia sintesi non troppo esaustiva, ma il mio augurio è che queste parole siamo come “semi” che possano trovare un terreno mentale ed emotivo fertile per poter germogliare e portare maggiore consapevolezza e la certezza che siamo tutti uniti, che ci conosciamo eternamente e che, grazie all’Amore e la Consapevolezza, liberiamo noi stessi e gli altri, e andiamo verso la Gioia.
Un abbraccio
P.S. Testo consigliato: Guarire coi perché - Robin Norwood